Taglio dei tempi del cardio-soccorso: solo se il Pegaso facesse base all'Elba
Elba Report: 18/11/2025 07:50:20
Tutto vero quello che ha scritto L.F.: impensabile una emo dinamica all’Elba, avrebbe un costo eccessivo e con un personale scarsamente "allenato". In questa specifica attività, dove spesso si opera d’urgenza, il numero dei casi trattati è fondamentale. Non voglio neanche pensare ad una eventuale complicanza dove potrebbe essere necessaria l’opera del cardiochirurgo.
D’accordo sulla impossibilità di creare un reparto di emodinamica all’Elba, ma non sono d’accordo sul discorso dei tempi di intervento. Sappiamo, anche da quanto affermato dalla regione, che i tempi ideali per un intervento di rivascolarizzazione sono 120 minuti.
Cioè questo spazio di tempo - 120 minuti - intercorre dal momento del sintomo “dolore” al momento che si è coricati sul lettino in emodinamica.
Per diversi motivi, l’Elba è ovviamente svantaggiata. Pensate ad un soggetto con un dolore al petto che si trovi a Capoliveri o a Marciana Marina o a Rio, prima di chiamare il 118 chiede al/alla consorte di fare un infuso per cercare di far passare il dolore, camomilla o similari.
Molti cercano di trovare soluzioni alternative anche per non stazionare magari per niente in un pronto soccorso per diverse ore.
Si perdono circa 40/60 minuti prima di decidere di chiamare il personale del 118 che arriva, se va bene, dopo circa 40/60 minuti.
Si inizia con ECG che si invia alla centrale per una lettura. Altri 20 minuti. Si parte con il 118 verso Portoferraio dove un elicottero dovrebbe arrivare, se va bene dopo circa 30/40 minuti. Stabilizzare il paziente e posizionarlo sull'elicottero so e raggiungere centro con emodinamica (magari senza cardiochirurgia) e raggiungere “il famoso lettino” passeranno altri 60 minuti.
Basta sommare e si vede che nessuno dei nostri infartuati arriveranno prima di 180 minuti. Sono d’accordo che non si infrange la legge superando i 120 minuti ma…. Più tempo passa più il miocardio va verso una situazione irreversibile dove spesso una rivascolarizzazione potrebbe essere inutile o magari dannosa (raramente).
Spesso madre natura interviene con una rivascolarizzazione spontanea o altrettanto efficace può essere una fibrinolisi farmacologica (che il nostro ospedale pratica).
Ora capisco le difficoltà di intervenire in questi casi, capisco che abitare all’Elba ha altri vantaggi, ma non sarebbe opportuno che un elisoccorso stazionasse all’Elba?
In questo caso si potrebbero guadagnare ben oltre 50 minuti che non saranno sufficienti a raggiungere il target di 120 ma ci si potrebbe avvicinare magari preservando qualche “pezzo di miocardio“ in più.
Dí soluzioni per una velocizzazione dei tempi di intervento non ne vedo altre.
PB