Non è una favola, è ignoranza: a Capoliveri un attacco alla cultura ed alle diversità
Elba Report: 26/06/2025 10:10:33
Nella notte tra il 20 e il 21 giugno, a Capoliveri, Isola d’Elba, persone ignote hanno vandalizzato la bacheca pubblica, manifesti appesi e, soprattutto l'installazione artistica firmata Bolano, per attaccare "Autorə in Vantina", imbrattando il paese con volantini deliranti che citano la fantomatica "propaganda gender", un termine inesistente che prospera solo nelle menti di chi vive ancora nel buio dell’ignoranza e della paura.
Questa non è solo una bravata. È un atto di intolleranza, un gesto che puzza di vecchio fascismo, quello degli anni ’40, quello che bruciava i libri e perseguitava chi osava pensare. Lo dico con chiarezza: le persone responsabili di questo gesto sono ignoranti, stupide e pericolosamente scollegate dalla realtà. Neanche aggiornate: perché se proprio volete richiamare il fascismo, almeno fate lo sforzo di studiarvi quello attuale. Non arrivate nemmeno a essere fascisti del terzo millennio, siete solo nostalgici di un’epoca buia che la cultura ha il dovere di combattere.
Partecipare a "Autori in Vantina" è sempre stato, per me, un onore e un orgoglio. Da anni appoggio questo progetto ideato e organizzato (per la gran parte) da Silvia Boano titolare della libreria Mardilibri e in tutto questo tempo sono state portate sull’isola voci di altissimo livello, autori e autrici che hanno contribuito ad alzare l’asticella della proposta culturale elbana come mai prima, solo per fare alcuni nomi (che ho potuto conoscere) Vera Gheno, Federico Faloppa, Simone Alliva, Nicola Carone. Abbiamo costruito ponti, alimentato pensiero critico, acceso riflessioni.
Questo, evidentemente, fa paura a chi della riflessione ha terrore.
Perché sì, attaccare la cultura è un gesto di paura. Di ignoranza. È il tentativo goffo e violento di chi vorrebbe spegnere la luce perché non sopporta la propria ombra.
Chi ha scritto "no propaganda gender" su quei manifesti attaccati ovunque non solo dimostra di non sapere nemmeno cosa sia lo shwa — simbolo fonetico usato in linguistica e non certo un simbolo di movimenti inesistenti — ma soprattutto si aggrappa a fantasmi.
La "propaganda gender" non esiste.
È un mostro mitologico, una creatura inventata per giustificare l’odio.
È come vantarsi di essere un grande cacciatore di draghi solo perché, guarda caso, non se ne vedono in giro.
Siete ridicol3, e lo dico senza mezzi termini.
Quando anni fa sostenevo pubblicamente che anche all’Elba ci fossero forti problemi di intolleranza e discriminazione, mi si dava dell’esagerato, si minimizzava.
Ci avevo visto lungo.
Questi gesti, questi sfregi, accadono nonostante gli sforzi, nonostante la cultura, nonostante le persone che lavorano ogni giorno per costruire un’isola più giusta.
Enorme solidarietà a Silvia Boano, colonna portante della rassegna, all’organizzazione tutta di Autori in Vantina , all’AssessorA Chiara Ridi e al Sindaco Walter Montagna, che hanno reagito con fermezza e dignità.
E sarebbe bello, giusto, necessario che tutte le persone di Capoliveri, tutte le amministrazioni pubbliche dell’Isola d’Elba, così come le associazioni che si occupano di diritti, prendessero parola, che esprimessero sostegno al Comune di Capoliveri, non solo per condannare un gesto incivile, ma per ribadire che l’Elba non è e non sarà mai terra di ignoranza e odio.
Che si dica forte e chiaro: l’Elba sta con la cultura e contro l’odio.
Matteo Mammini